Nell’instore a Roma ho consegnato la cococcia a Dargen, il mio artista preferito, qui sotto vi lascio il video della realizzazione della scultura,della consegna e un breve,anzi, brevissimo testo che ho scritto per la pagina dei D’Amici.

Questo è il video :

[coll_video][/coll_video]

Questo è il testo:
“Salve D’Amici , sono Valeriano l’ortolano, mi è stato chiesto di scrivere quello che volevo su Dargen così da inaugurare questa nuova sezione della pagina.
Ascolto JD da almeno 7 anni, ne sono rimasto colpito nell’album delle Sacre e sono andato a cercare i suoi lavori da solista, all’epoca c’era solo “Musica Senza Musicisti”, (colgo l’occasione per ringraziare Frank Gaudesi che ha convinto Dargen a pubblicare l’album), rimasi sconvolto, come con “La Masquerade Infernale” capolavoro avant-garde degli Arcturus, 2 generi completamente diversi,ma uniti dallo stesso approccio verso l’ascoltatore.


Non riuscivo a credere che fosse la stessa persona che nell’album precedente spaccava il culo tecnicamente a tutti,ed ora sembrava facesse fatica a parlare, in quel modo biascicato, con dei discorsi all’apparenza semplici (ancora qualcosa non mi è chiara, ma questo è il bello), quindi mi sono chiesto per quale motivo uno del suo livello avesse dovuto fare una scelta del genere, cosa avesse spinto a cambiare radicalmente il suo “stile”.
Dopo un po’ di tempo mi sono fatto un’idea.
Quando sei il numero uno in qualcosa, non hai più stimoli e cerchi di superare solo te stesso, come Picasso e Michelangelo.
Andate a vedere “la prima comunione” di Picasso, e poi vediamo se dite ancora che i suoi quadri può farli chiunque.
Penso che Dargen almeno inizialmente, abbia fatto lo stesso processo, anche se questi sono pensieri che scrivo da sopra la tazza del cesso. Ma si, facciamo tutti del qualunquismo che tanto sai cosa ci vuole, basta parlare male del male e bene del bene, è bravo chiunque a farlo, chiunque, chiunquismo.
L’album che reputo il migliore di Dargen è Di Vizi di Forma Virtù, (mi ha fatto innamorare definitivamente dell’artista, ma non da offuscarmi la visione e chiamarlo genio per qualsiasi cosa faccia , come disse lui, ormai la parola genio è inflazionata) anche se “variazioni sul tema nostalgia istantanea” è una pietra miliare che con quel bit mi ha ricordato un altro capolavoro assoluto che è “lo amore per tutti”.Io continuo a scrivere ste cose, tanto nessuno le legge,nemmeno io, se fosse semplice scrivere le canzoni, penso che faremmo tutti gli scrivacanzoni invece che gli scultori,anche se per lo standard di sanremo potrei scriverle anch’io, basta che metto la parola amore nel ritornello e sto a posto. Se aprite il video già è una grande cosa, potrei chiamarvi anche merde, coglioni, nessuno se ne accorgerebbe. Pezzi di merda,bastardi,ora faccio finta di scrivere così da allungare e sembrare filosofo, tra poco riprendo il discorso…, perchè era un discorso?! Fuck you bitch, I kill you!, non so scrivere perchè a scuola invece di pensare all’italiano pensavo al pane e nutella, mica con il pan-carre, con il pane che dico io, comunque alla nutella ci penso ancora oggi, ok, ho allungato abbastanza così da non sembrare povero di contenuti. Riprendiamo.
2 anni fa quando è uscito l’album VAANM ho scolpito per la prima volta un volto su un’anguria, iniziando proprio con JD, ed ora che è uscito D’iO, l’ho scolpito su una zucca.
E’ stato proprio lui a mettermi in testa l’idea di aprire un canale youtube con le opere che realizzo, e il nome del canale.
La scelta della canzone “anche se dite no” è stata dettata dal fatto che si prestasse molto per il montaggio, anche perchè se avessi scelto una canzone dell’ultimo album mi avrebbero bloccato il video per via del copyright.
La zucca mi ha dato parecchio filo da torcere, usare gli occhiali veri mi ha costretto a tenere le proporizioni reali di Jacopo (tranne le orecchie che sono uscite giganti, tipo dumbo o Tetè che saluto, ma non potevo fare altrimenti, sennò si sarebbero rotte), e la “cococcia” si è dimostrata più vuota del previsto, come me del resto.
Nel complesso ci avrò lavorato una 10ina di ore ed ho perso più tempo per rendere credibili i capelli che l’intera scultura. Al posto dell’occhio destro ho inciso il titolo dell’album, invece al posto del sinistro ho intagliato il riflesso che si intravede negli occhiali in copertina, cioè la carcassa della creatura, si ok, potrebbe essere che mi sono fatto un film, ,ed è qui che volevo arrivare, vedo un sacco di fan che si entusiasmano per qualsiasi cosa faccia Jacopo, vedendo l’enigma ovunque, anche per uno zero messo “per sbaglio” al posto della “o” nel vinile di NI, non pensando che potrebbe prendere per il culo tutti…Potrebbe.
Poi chiedono spiegazioni, ma che ci devi fare con le spiegazioni, l’opera sta lì, basta ascoltarla con attenzione e trovi/inventi tutte le risposte che vuoi tu, ed è questo il vero punto di forza di Dargen D’Amico.
“La ricorrenza di un dato suono in un dato punto, per esempio la rima sul rullante, può aiutarti a scrivere, può stimolare il tuo spirito di adattamento. Ti può mettere anche nelle mani del caso, e, se il caso è magnanimo, potrebbe capitarti di scrivere qualcosa che non ti saresti mai aspettato. Però la ricorrenza ciclica può anche limitare l’ampio respiro di un pensiero che non vuoi filtrare e aggiustare. La ciclicità alla lunga è nemica del tuo cervello. Il motivo più grave; forte che mi porta a chiudere le rime non sempre sul rullante però non è la mia fantasia, bensì quella di chi ascolta. Sviluppare concetti chiudendo le rime dove non se le aspetta tiene attento l’ascoltatore, lo incuriosisce. Lo stanca anche, e per questo ogni tanto ne chiudo un paio sul rullante. In definitiva sì, Analità Universale anche nello schema ritmico.”
D.

Comments

comments